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concerto

Voi ch'amate lo criatore

  • 05/12/2015


Voi ch'amate lo criatore

Chiesa di Santa Maria Apparente - Napoli

Un progetto di Giancarlo Schiaffini e Silvia Schiavoni con l’Ensemble Dissonanzen

Silvia Schiavoni, voce
Giancarlo Schiaffini, trombone  

Ensemble Dissonanzen
Tommaso Rossi, flauti
Francesco D’Errico, suoni elettronici e tastiere
Ciro Longobardi, digital piano e suoni elettronici
Antonio Caggiano, percussioni   

Stabat Mater
Ave Maris Stella
Salve Regina
Voi ch'amate lo Criatore
Tota Pulchra
Iste confessor
Veni Sancte Spiritus
Magdalena degna de laudare
Regina Coeli  
         
Nella Chiesa di Santa Maria Apparente, luogo sacro dedicato al culto della Vergine, ai confini dei Quartieri Spagnoli di Napoli, le cui dimensioni perfettamente si adattano per le sonorità di un progetto con un ensemble di dimensioni ridotte, Dissonanzen realizza un progetto sospeso tra antico e moderno,  in cui alcune melodie gregoriane, prevalentemente dedicate e ispirate dal tema di Maria (Stabat Mater, Regina Coeli, Ave Maris Stella, Tota Pulchra es) e altre melodie provenienti dal laudario di Cortona, sempre dedicate al culto della Madonna, s’incontrano con le sonorità moderne e con la creatività compositiva di uno dei più grandi strumentisti-improvvisatori dello scenario contemporaneo, Giancarlo Schiaffini, e con la voce della versatile e intelligente vocalist Silvia Schiavoni. I due solisti ospiti dialogano con l’Ensemble Dissonanzen, in una sequenza musicale cui composizione e improvvisazione trovano un punto di incontro, utilizzando come guida e spunto costante i materiali melodici e armonici delle melodie gregoriane e medioevali, con una rapida sortita nel cuore del ‘600 napoletano, precisamente nella musica di Cristofaro Caresana (1640- 1709), autore di una raccolta di musiche ispirate a canti gregoriani, pubblicata a Napoli nel 1681, da cui vengono attinti Ave Maris Stella e Iste Confessor. Fonti colte e popolari alla radice del sentimento del sacro in Italia: meditazioni e improvvisazioni inserite in una struttura modulare che guarda alla tradizione liturgica gregoriana e a quella delle ballate del Laudario di Cortona. Un dialogo tra monastero e popolo, tra linguaggio altamente formalizzato delle strutture gregoriane e espressioni antichissime della devozione popolare.